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La coltivazione della fragolina di bosco in montagna

La fragola di bosco si trova spontanea nei terreni adiacenti ai boschi e nei prati di montagna.

Grazie alla genetica sono state selezionate alcune varietà che oltre ad essere rifiorenti e quindi produttive par tutta l’estate fino all’autunno, producono buoni quantitativi senza avere problemi fitosanitari ( es. Elba, Regina delle valli ).

Questo tipo di coltivazione è presente con successo soprattutto in Trentino ed offre il vantaggio di ottenere prodotti biologici e ad un maggior prezzo rispetto allla fragola comune.

La tecnica colturale è la stessa della fragola comune; si adoperano film di plastica nera pere la pacciamatura provvisti di buche distanti 30cm circa ove vengono trapiantate le piantine di fragola.

Al loro interno si fa scorrere una manichetta che altro non è che un tubo di plastica con dei piccoli fori che serve per l’irrigazione localizzata.

Il terreno prima della posa della pacciamatura deve essere arato fresato e baulato ed arricchito con letame maturo o tericcio organico.

L’impianto dura 2 anni e poi va sostituito per evitare fenomeni di stanchezza del terreno.

I frutti vanno raccolti a mano e posti in cestini di 125 grammi e sua volta in appositi contenitori pronti per la vendita diretta.

Personalmente consigli di mettere a dimora le piantine in maggio così si avrà già una produzione nell’estate che sarà maggiore al secondo anno. In autunno invece si può ricorrere all’impianto ma molte piantine muoiono a causa del freddo invernale; viceversa se si dispone di una serra si può fare l’impianto anche in autunno.

Le fragole possono essere commercializzate da sole o miste ad altri frutti di bosco tipo il lampone e il rovo.

Oltre che per consumo fresco la fragola di bosco si utilizza per la produzione di un liquore chiamato fragolino.

Serramazzoni li 27/05/05

Mordini Per. Agr. Roberto

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Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Modena