Home > 3. Attività professionale > 3.1 Coltivazioni agrarie

IL LAMPONE (RUBUS IDAEUS)

Appartiene alla famiglia delle rosacee. Fino a qualche decennio fa la coltivazione interessava quasi esclusivamente i paesi anglosassoni del vecchio e del nuovo mondo, mentre oggi è presente come pianta di interesse agrario, nei cinque continenti.

Tra i piccoli frutti presenti in Italia, il lampone è la specie più coltivata (300 ha) ed è destinato ad ulteriore sviluppo.

In America è presente in grandi distese tanto da essere raccolto meccanicamente. In Italia cresce nelle medie e basse vallate alpine ed appenniniche fino a circa 1400 metri s.l.m.

Predilige terreni ricchi di humus e posizione soleggiata. Vegeta bene in suoli ricchi di sostanza organica, di medio impasto, freschi e privi di calcare attivo. Il lampone è una pianta biennale e fruttifica al secondo anno.

Il frutto, costituito da numerose drupeole è botanicamente una mora e, a maturità si svila facilmente dal ricettacolo con una leggera trazione. I sistemi di allevamento sono diversi, il più usato è però quello a controspalliera con pali di legno, cemento o ferro a cui sono legati i fili di sostegno dei tralci. Per ottenere buone produzioni è bene dotarsi di impianto di irrigazione, generalmente effettuato con il sistema della microirrigazione. Il lampone selvatico differisce da quello coltivato per la pezzatura dei frutti (sono più piccoli) e per la rusticità della pianta, infatti la si può trovare ai margini dei boschi e nel sottobosco. I lamponi possono essere consumati freschi, con la panna o con il limone, oppure destinati alla trasformazione industriale. I principali prodotti di trasformazione sono le marmellate, sciroppi, frutta allo sciroppo e cosmetici. Un certo quantitativo viene utilizzato dall'industria degli aperitivi, per aromatizzare i vermhut di tipo "dry".

Altre utilizzazioni riguardano la fabbricazione di gelatine di frutta e l'uso aromatizzabile di bibite gassate. Inoltre varietà come la Farwiev summer sono ottime per ottenere surgelati ed iscatolati. il lampone possiede anche numerose propietà medicamentose tanto da essere utilizzato attivamente per la fabbricazione di medicine grazie al suo contenuto di vitamina c, acido citrico, sali minerali.

Di recente è studiato come inibitore di alcune forme tumorali.

Le ricerche scientifiche sono recenti e quindi ciò fa presumere che in futuro vengano scoperte altre importanti propietà.

P.A. Mordini Roberto

16/01/02


LA COLTIVAZIONE DEL LAMPONE IN MONTAGNA

Esistono due tipi di lampone rosso: quello che fruttifica una sola volta, dai polloni che si sono formati l'annata precedente (cultivar unifere) e quelli che danno due raccolti, producendo una prima volta in settembre sulla parte apicale dei polloni ed una seconda volta in luglio dell'estate successiva dai germogli più bassi degli stessi polloni.

Le cultivar unifere sono le più diffuse e selezionate, fra di esse meritano di essere menzionate la cv ZEVA, SKEENA, GLEN COVA, SUMMER, SCHONEMANN, FAIRVIEW, le quali si adattano meglio al clima di montagna.

Il lampone lo si può coltivare fino a 1200 metri s.l.m., in terreno ricco di sostanza organica, dotato di alta capacità idrica, sciolto, profondo e leggermente acido.

A tale proposito al momento dell'impianto del nostro lamponeto è bene interrare una buona quantita di letame (circa 550 ql/ha) con un aratura di 40- 50 cm, assieme ad una buona concimazione chimica usando concime complesso 10-10 in funzione dei risultati del terreno che verrà eseguita prima dell'impianto. Teniamo presente che un buon lamponeto può durare fino a ventanni, quindi è indispensabile fare una buona concimazione d'impianto che tenga conto delle eventuali carenze anche di microelementi.

Spesso in montagna manca il ferro, in questi casi nella concimazione annuale oltre interrare azoto, fosforo, potassio è bene integrare la concimazione con chelati di ferro somministrati per via fogliare o solfato di ferro somministrato con le lavorazioni annuali.

Le distanze di impianto ottimali sono 250 tra le fili e 50 cm sulla fila, usando il sistema di allevamento a "V".

Cure colturali:
2 o 3 zappature lungo le file, lasciando inerbito l'interfila che sarà periodicamente sfalciata con un tosaerba.

L'irrigazione consigliata è ad ala gocciolante da eseguire in primavera estate fino alla maturazione dei frutti.

MALATTIE
LE PIù PERICOLOSE SONO L'ANTRACNOSI, IL MAL BIANCO, IL CANCRO DEL FUSTO tra le malattie fungine,
LA CECIDOMIA, GLI AFIDI TA GLI INSETTI.

LOTTA
la lotta migliore è quella integrata facendo uso di pratiche agronomiche come la potatura dei tralci infetti e la loro bruciatura, pratiche chimiche 2 trattamenti a base di rame (poltiglia bordolese, ossiclorulo) in inverno ed i trattamento in primavera, ripetendolo se necessario, e pratiche biologiche come l'uso di trappole cromotopiche gialle per eliminare gli afidi.

POTATURA
e' molto semplice, si limita a togliere il pollone che ha fruttificato, lasciando i polloni dell'anno che fruttificheranno l'anno successivo. Tali polloni verranno diradati nella primavera successiva lasciandone 3 per ogni pianta.

raccolta
comincia in luglio e si protae per tutto agosto, e viene eseguita a mano.

I frutti sono destinati al consumo fresco, e una parte alla trasformazione per ottenere sciroppi, marmellate, gelatine ecc.

Da notare che recentemente il lampone è entrato nell'industria della cosmesi ed inoltre possiede propietà che vengono utilizzate nell'industria farmaceutica.

li 11/12/01

p.a. MORDINI ROBERTO


Lampone

torna su

Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Modena